Landi (Sidp), giusto dare alla categoria un accesso prioritario
"Odontoiatri e igienisti dentali sono in prima fila per il rischio Covid, ma in ultima fila per quanto riguarda l'accesso ai vaccini". A stigmatizzare la scelta di non inserire i professionisti della salute orale nelle categorie di chi avrà accesso prioritario al vaccino è il direttivo della Società Italiana di Parodontologia e implantologia (Sidp), che si unisce oggi all'appello della Federazione degli Ordini dei Medici (Fnomceo). Viste le caratteristiche della loro professione, anche l'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ha individuato igienisti e odontoiatri tra le principali categorie a rischio per la trasmissione del Sars-Cov-2. Per questo, "abbiamo trovato sorprendente la scelta di non inserirli tra quelli che avranno un accesso prioritario alla vaccinazione", commenta Luca Landi, presidente Sidp. "Ci siamo attrezzati per adottare procedure che rendono sicuri gli studi dentistici, ma vediamo un gran numero di pazienti ogni giorno e siamo a strettissimo contatto con loro anche per tempi lunghi.
La preoccupazione dei ricercatori riguarda soprattutto la quantità e tempestività della raccolta dei dati da parte delle autorità e la trasparenza con cui vengono diffusi ai cittadini e alla comunità scientifica
Ricoverato in terapia intensiva. Azienda 'non c'è allarme'
L'Organizzazione mondiale della sanità annuncia che un nuovo vaccino - chiamato Tak-003 - contro la dengue è in fase di prequalificazione
La MIP-C si può sviluppare anche in chi ha avuto il virus lieve
In caso di malattia delle gengive, possono contenere molecole infiammatorie
L’obiettivo è di raggiungere e aiutare tutti i professionisti della salute nel riconoscimento e diagnosi differenziale di lesioni del cavo orale associate a reazioni avverse a farmaci
A evidenziarlo sono gli esperti della Società italiana di parodontologia e implantologia (Sidp), durante il 23.esimo Congresso nazionale
Ma per uno su tre seri problemi già a 3-6 mesi e i costi triplicano
Lo rivela lo studio, pubblicato su Cardiovascular Research, condotto dai ricercatori dell'Irccs San Raffaele di Roma con l'Università di Roma La Sapienza e l'Università di Napoli Federico II
La preoccupazione dei ricercatori riguarda soprattutto la quantità e tempestività della raccolta dei dati da parte delle autorità e la trasparenza con cui vengono diffusi ai cittadini e alla comunità scientifica
Ricoverato in terapia intensiva. Azienda 'non c'è allarme'
"Da algoritmi di Facebook e Instagram rischi per la salute mentale"
Commenti